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L'accenno di un canto primaverile

Il vento portò da lontano
l'accenno di un canto primaverile,
chissà dove, lucido e profondo
si aprì un pezzetto di cielo.
In questo azzurro smisurato,
fra barlumi della vicina primavera
piangevano burrasche invernali,
si libravano sogni stellati.
Timide, cupe e profonde
piangevano le mie corde.
Il vento portò da lontano
le sue squillanti canzoni.

 


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3 commenti    

3 commenti:

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  • celeste il 21/12/2009 20:23
    Il rinnovamento comincia da Blok. È lui aprire la strada alle avanguardie sovietiche. Prima il buio, dopo il più grande sconvolgimento della civiltà che abbia mai attraversato la storia. E tutto ha inizio con questa sua piccola poesia. Una riflessione per chi poeteggia e un caro saluto a chi l'ha inserita
  • giancarlo milone il 23/08/2009 07:54
    molto bello
  • loretta margherita citarei il 15/03/2009 20:37
    bellisima descizione