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Le ultime ore di Venezia

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È fosco l'aere,
é l'onda muta!...
ed io sul tacito
Veron seduto,
in solitaria
malinconia
ti guardo e lagrimo,
Venezia mia!

Sui rotti nugoli
dell'occidente
il raggio perdesi
del sol morente,
e mesto sibila
per l'aria bruna
l'ultimo gemito
della laguna.

Passa una gondola
della città:
- Ehi, della gondola,
qual novità?
- Il morbo infuria
il pan ci manca,
sul ponte sventola
bandiera banca!

No no, non splendere
su tanti guai,
sole d'Italia,
non splender mai!
E sulla veneta
spenta fortuna
sia eterno il gemito
della laguna.

Venezia! l'ultima
ore é venuta;
illustre martire
tu sei perduta...
Il morbo infuria,
il pan ti manca,
sul ponte sventola
bandiera bianca!

Ma non le ignivome
palle roventi,
né i mille fulmini
su te stridenti,
troncan ai liberi

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1 commenti    

1 commenti:

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  • Maurizio Cortese il 28/09/2011 18:18
    Parole d'altri tempi, sentimenti ancora uguali per tanti oggi nel mondo.