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Alla Scienza

O scienza! Vera figlia del passato
che scruti e muti il mondo col tuo sguardo!
Perché saccheggi il cuore del poeta,
rapace dalle ali di squallida realtà?
Dovrebbe amarti, lui? Stimarti saggia?
Tu non volevi lasciarlo vagare
in cerca di tesori nei cieli ingioiellati,
benché si alzasse in volo con audacia.
Non hai strappato Diana dal suo carro?
Cacciato l'Amadriade dal suo bosco
a rifugiarsi su astri più felici?
Non hai rubato tu l'acqua alla Naiade,
la verde erbetta all'Elfo, e infine a me
il sogno estivo sotto il tamarindo?

 


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2 commenti    

2 commenti:

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  • il 30/04/2012 20:44
    La cruda e sterile razionalità della scienza mal si addice a Poe, Sublime indagatore dei più segreti ed oscuri meandri della psiche umana
  • Giovanni Carrieri il 16/10/2011 14:56
    un opera sacra questa, non poteva descrivere meglio quella che è la piu grande macchia, il più grande tumore, che logora e strazia l'anima d'ogni poeta.. avesse potuto vedere quanto aveva ragione, come "l'evoluzione" ha ucciso, e tutt'ora uccide, l'animo e il sentimento d'ognuno. oramai poeta non è piu chi vive di sentimenti e passioni, oggi poeta è colui che cerca di far sopravvivere lo spirito e l'emozione alle affilate lame della realtà.