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Forse un mattino andando

Forse un mattino andando in un’aria di vetro,
arida, rivolgendomi, vedrò compirsi il miracolo:
il nulla alle mie spalle, il vuoto dietro
di me, con un terrore di ubriaco.

Poi come s’uno schermo, s’accamperanno di gitto
Alberi case colli per l’inganno consueto.
Ma sarà troppo tardi; ed io me n’andrò zitto
Tra gli uomini che non si voltano, col mio segreto.

 


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10 commenti    

10 commenti:

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  • marilena del mare il 03/11/2017 17:43
    un poeta che non temeva la morte, ne descrive l'arrivo con distacco, di ubriaco, né sembra rimpiangere la vita reale perché è ingannevole, quindi non resta altro che avviarsi silenzioso, ma quale segreto?
  • il 17/02/2012 17:03
    stupenda, come sempre...
  • vincent corbo il 17/12/2011 08:40
    Gli uomini che non si voltano, quelli che non pensano, che vivono la vita di getto. Forse i più fortunati.
  • Ilaria G. il 23/09/2010 12:05
    Mi ricorda così tanto della mia adolescenza...
  • Giacomo Scimonelli il 21/07/2010 16:36
    me ne andrò con il mio segreto... fantastica
  • il 22/04/2010 00:44
    Tra gli uomini che non si voltano col mio segreto... stupenda!!
  • Andrea Contenti il 21/04/2010 01:44
    Semplicemente bellissima, magnifico Montale...
  • il 01/03/2010 11:52
    spesso gli uomini se ne vanno zitti coi loro segreti e dolori, in mezzo a uomini indifferenti, che non si voltano
  • il 07/02/2010 00:10
    Forse un mattino andando... la ricerca ossessiva sul senso del vivere, il nulla come risposta è un acquietarsi dell'animo.
  • il 28/11/2009 00:46
    È un saggio tra i più alti del poeta. Una poesia in cui fortemente si avverte la temperie esistenzialista, di cui riecheggia puntualmente i temi del Nulla, della vita inautentica, del sapere che giunge improvviso per il tramite di uno sguardo aurorale sul mondo.