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Tu, madre, che da i tristi occhi preganti

Tu, madre, che da i tristi occhi preganti
mi vigilavi pallida ne 'l viso
e per l'onda felice de' miei canti
abbandonata rifiorivi a 'l riso;

tu che le angosce mie tumultuanti,
s'io ne 'l silenzio ti guardava fiso,
indovinavi, e le braccia tremanti
a 'l collo mi gettavi d'improvviso;

tu che per me in segreto avevi sparse
tante lacrime e ròsa lentamente
senza di me languivi di desío:

tu non questo credevi! Tu, con arse
le pupille, quel dí, ma pur fidente
ne 'l mio destino, mi gridasti addio.

 


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1 commenti    

1 commenti:

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  • il 17/06/2010 09:55
    Madre è colei che dà la vita, colei che partorendoci ci fa entrare nel mondo e ci permette di esistere. È un ponte, un tramite tra noi e la nostra vita futura. È colei che rende possibile la nostra sopravvivenza. L'autore esprime il forte dolore causato dalla perdita della madre. La perdita di un genitore è tra quelle che più generano sofferenza, disorientamento, nostalgia, confusione e angoscia.