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A che cosa serve la poesia? Può servire

Vi faccio un esempio.
Prendete una coppia che va abbastanza bene:
due o tre lustri di convivenza
casa figli interessi comuni.
I coniugi però, non essendo nè sordi nè orbi
nè privi di altri sensi
naturalmente non immuni
dal notare che il mondo è pieno di persone attraenti
dell'altro sesso
di cui alcune, per circostanze favorevoli,
sarebbero passibili di un incontro a letto.

Sorge allora un problema che propone tre soluzioni.

La prima è la tradizionale repressione
non concupire eccetera non appropriarti dell'altrui proprietà
per cui il coniuge viene equiparato a un comò
Luigi XVI o a un televisore a colori
o a un qualsiasi oggetto di un certo valore
che non sarebbe corretto rubare.

La seconda soluzione è l'adulterio
altrettanto tradizionale
che crea una quantità di complicazioni
la lealtà (glielo dico o non glielo dico?)
lo squallore di motel occasionali
la necessità di costruire marchingegni di copertura
che non eliminano la paura
di fastidiose spiegazioni.

La terza soluzione è senza dubbio la più pratica
Si prendono i turbamenti e i sentimenti
le emozioni e le tentazioni
si mescolano bene si amalgama l'immagine
con un brodo di fantasia
e ci si fa su una poesia
che si mastica e si sublima
fino a corretta stesura sulla macchina da scrivere
e infine si manda giù
si digerisce con un po' di amaro
d'erbe naturali
e poi non ci si pensa più.

 


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1 commenti    

1 commenti:

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  • Rovena Bocci il 21/04/2011 18:30
    Comò Luigi XVI dice? Io dico un semplice comodino, uno dei tanti da restaurare. Di quelli messi in soffitta o in cantina, o nell'armadietto delle scope...
    Luigi XVI dice?
    Sarà un po' troppo invece?
    Comodino dico. Vecchio e solo sporco. Che non sarà mai neanche restaurato.
    "Che sono io, un comodino?" Lo dico qualche volta. E lo ripeto
    Ci fossimo incontrati, da qualche parte,
    il discorso lo faremmo davanti ad un bicchiere, pieno
    e non buttando giù l'amaro.
    Si può vivere, bene, senza recriminare.
    Basta appena cercare
    e cercar bene.