Scorrono leste l'umane stagioni,
sempre straziate dall'inetta gente
quando l'ingegno diviene morente
e meste crescono le delusioni.
S'odon i tuoni con forti esplosioni,
la terra trema, l'ansia nella mente,
salgon le fiamme com'astro nascente
tra atroci grida e infauste sensazioni.
Mentre fiorisce questo tristo pianto
avanza maestosa una figura
dal corpo cinto d'argenteo manto,
duro lo sguardo ch'abbatte le mura,
scaglia saette come per incanto,
il piglio feroce, senza paura
e nell'età futura
potrà arrecar giustizia e umiltà
a cotesta corrotta civiltà.