Con mano ubriaca,
nebbia di rose
scrivo sul tuo nome.
E tutta giaccio
nel tuo sospiro,
sparpagliata tra
polvere di speranza
e lacrime di memoria.
E il mio male di vivere
cominciò dal verde
stelo di fiore, che fu
la tua conoscenza.
Oh, quanti orrori,
Sapienza,
tu fosti per me,
mentre il tuo sguardo
bruciava con la stessa
intensità di mille
Soli danzanti!
Se tu solo sapessi quel
che gli occhi penetrarono,
quel che gli uomini fecero!
Perché Tu?
Perché Io?
Ma all'ombra dei cipressi,
l'anima disperata non teme,
e un cuore batte ancora per te,
misera vagabonda!
Tutto per Te!
E la poesia di una carezza,
un nostro tiepido abbraccio,
due anime commosse e
la neve che cade e germoglia
sapranno dirti se é amore.
l'autore Luana D'Onghia ha riportato queste note sull'opera
Poesia nata da tre parole (Fiore, cuore, amore), scelte da Viktor. Il gioco tra me e Tylith continua...