Ten... ten... ten... Tendi l'orecchio alla pioggia che batte.
Su quel mucchio di latte là nel cortile.
Gocce che cadon, piovaschi d'aprile.
Tac... tac... tac... T'accorgi che il suono ti porta lontano.
Passando la mano sul vetro appannato,
da mille sospiri e dall'umido fiato,
del tuo orizzonte sposti il confine e arrivi a genti e a terre lontane.
Tin... tin... tin... tintinna la latta.
Ritmi di samba e note cubane.
Tam... tam... tam... Tamburi africani.
La latta che batte fa i suoni più strani.
Tum... tum... tum... Tumultua il tuo cuore
che batte più delle latte.
Ha voglia di andare aldilà della pioggia
a cui ora a si aggiungon le tue lacrime amare.