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La Fola di un Folle Mal di Testa

Un giorno la follia
bussò
alla mia porta

portava
in sé

una pietra preziosa
montata
su un pulpito
di accese vocali
dai fili d'oro
e
l'abito radioso
d'un dolce nome

Speranza

una verde camicetta profumata da un accrescimento prosastico di fiduciose epopee poetiche su una etica gonnellina in carta di seta bianca riposi i miei più ardenti desideri letterali di donar ali alle lettere

subito
aprii
al suo augurale sorriso

il veruno chiavistello del mio cuore a castello

senza chiederle il cognome

consumai
inutilmente tutto il mio tempo a passeggiar in orge stellate d'inchiostro

non pensando che fosse la figlia cadetta della condottiera famiglia dei "Malatesta"

destinata dai "Borgia" alla solitudine di un v-esco-vile spezzettato vento roseo di chi-ostro

nel nulla più di un vero uno accecato da un sole unicamente tutto nostro

 

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3 commenti     2 recensioni    

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2 recensioni:

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  • Don Pompeo Mongiello il 21/09/2012 10:24
    Un serto di lauro su lo tuo capo lo Magno cinge per questa tua super eccellente.
  • Rocco Michele LETTINI il 20/09/2012 18:53
    Lo scorrere di una fiaba... l'incanto di una poesia...
    M_I_T_I_C_O VINCÈ

3 commenti:

  • karen tognini il 21/09/2012 06:47
    Bellissima Vincenzo.. la tua vita da poeta non l'hai persa tra le parole ma solamente arricchita... hai un'anima che distingue gli uomini dai vuoti a perdere... sei unico e irripetibile!!!
  • Grazia Denaro il 20/09/2012 09:56
    Una notevole poesia che inala speranza in tutto questo bailamme di cattiverie, piaciuta!
  • Anonimo il 20/09/2012 07:59
    semplicemente favolosa... hai un potenziale veramente stupefaciente, i miei complimenti vincenzo...

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