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Dalla caverna su una nuvola bianca

Camminavamo mano nella mano
in un discosto giardino sul mare,
ci danzavano intorno piccoli uccelli
perennemente in festa cantavano
nel fruscio del vento marino.

Un fremito d'amore fluiva dalle dita
accendeva gli occhi di luce
illuminava di speranza l'avvenire
e sorridevamo innocenti alla vita.

Rinunciavamo con forza a volare
tra sogni gonfi di luce
a saltellare leggeri con gli uccelli
a perderci nell'estesi d'amore.

Biascicavamo articoli e nomi
in quei momenti di pace
cercavamo radici ed appigli
cercavamo pietre per costruire
la casa del nostro domani.

Ci allontanammo dal mondo
lo percepimmo ostile
rifugiati nella nostra taverna
ci sentimmo al sicuro e forti.

Ognuno dell'altro disegnò il suo modello
lo sublimò nel cuore
in esso si annullò e disperse...
eravamo una carne sola...
un unico pensiero e respiro...

Poi uscimmo alla luce
e il sole accecò i tuoi occhi
e più non mi riconoscesti
ti rifugiasti su una nuvola bianca
come un angelo santo.

Che il tempo attenui nell'oblio
la vista del tuo mostriciattolo nero
che la pace della sera senza fiamme
riapra i tuoi occhi a forme più vere.

 

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1 commenti     3 recensioni    

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3 recensioni:

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  • Ferdinando il 21/11/2015 08:39
    apprezzata... complimenti.
  • Don Pompeo Mongiello il 06/10/2012 14:11
    Un bel poetare davvero. Complimenti vivissimi!
  • Rocco Michele LETTINI il 24/09/2012 08:25
    Col suo velo di malinconia... un profondo verseggio mirabilmente forgiato... Sublime la quartina di chiusa...
    IL MIO ELOGIO ETTORE

1 commenti:

  • Ettore Vita il 24/09/2012 09:22
    Grazie Rocco, sono onorato del tuo commento.
    Purtroppo nella vita a volte i dolori provengono dalla natura o dall'esterno, altre volte ce li procuriamo noi. E questi ultimi sono i più dolorosi.

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