Un treno
sta passando lungo la ferrovia
Un fischio che mi rapisce sempre che mi trasporta
che mi porta via
Mi fermo sempre a contare i vagoni
Dicevano che il numero era l'iniziale di una lettera
Del nome di un amore o di chi ti stava pensando
Chissà perché a me veniva sempre La lettera muta
E quel vento che sposta che travolge l'aria e le cose
Basterebbe un salto il brivido della morte
Ma il gusto della vita è più forte
Potrei parlare della prima volta che vidi Roma
Dai finestrini del treno e subito me ne innamorai
Con il cuore in gola di un bambino quando vede
Per la prima volta il mare
O del grido muto di un barbone alla stazione
Potrei parlare di quella voglia di fuggire via
Quanti treni ho perso e ho rincorso
Ma sempre il giorno dopo
O di aspettare un ritorno
Un'attesa lunga una vita
No ma questo è un altro giorno
Le estati al mare e la notte le corse dei treni
Mi risvegliavano all'improvviso
Mi cullavano le onde e una voce
Mia madre
Che mi diceva di continuare a dormire
Quel sogno che quel treno
Tornava a rapire