Non ci è permesso piangere,
ora che l'oceano è imminente,
ora che ci accorgiamo del dolore,
delle morti speranze e
del volo interrotto dei gabbiani,
ora che gli avvoltoi ci guidano.
Adesso che il vento raccoglierebbe,
paziente, le lacrime clandestine,
gocce di inerzia e di polvere.
Sempre ora che l'amore è odio
e l'odio memoria. Vendetta.
Ci resta il silenzio dei no
o forse dei sì, dei non saprei.
E io in questa nostalgia dell'immenso,
nell'osservazione contemplata,
nella timida e incostante
ricerca di un perchè e di un dove,
vedo i tuoi occhi fuori da questa vita.
E il mio pianto è di gioia.