Sento un fiume lento scorrere nelle vene,
ora non respiro più ossigeno ma cenere,
cenere che fa tossire, arriva agli occhi
e li fa cedere in pianto colmo di malinconia.
Sento un lieve fuoco sotto la mia pelle,
appiccato dal caso che ha voluto logorarmi,
bruciando la mia anima e tutto ciò che resta,
poco e niente in questo corpo che segue un'utopia.
Sento il ghiaccio crudele congelarmi gli occhi,
lanciato dalla realtà che non conosce pietà,
neanche quella di chi con gli occhi vedeva sogni,
che ora, ghiacciati, si frantumano volando via.