L'occhio vitreo del contadino
guarda sottecchi al mare
mentre esprime
il suo mal di vivere
su questa terra ingiusta
che schiaccia
la sua carne migliore
per comprarla altrove
piena d'estrogeni
e priva d'amore.
Il contadino vaga per una terra che per taluni non è quella dove lui è nato. Gli è stata espropriata da multinazionali, per lo sfruttamento di un giacimento di petrolio o quant' altro. Il contadino è arrabbiato nero, e vede nero, ma continua ad avere un sentimento forte di appartenenza alle sue radici o per lo meno alle radici vegetali e umane. Bellissima poesia, da dibattito libero. Complimenti e grazie per i tuoi commenti.
Un mal di vivere apostrofato da la tua acuta sensibilità al quotidiano fluire. Intensa considerazione di una persona, il contadino, che trapassa ne l'occhio assente de l'altri.
HO SCORSO UN PROFONDO E REALE VERSEGGIO... IL MIO ELOGIO SILLVIA.
Grazie Salvatore mi fa piacere che ti piacciano le mie cose
Anonimo il 24/10/2012 11:53
torno a ribadire. ogni tanto su questo sito appare qualcuno che sa scrivere. e non scrive la prima cosa che gli passa per la testa. un saluto, e i miei complimenti.