Ti rivoglio indietro
latente eterna bambina
tu che sputavi alla paura
agli eterni dolori
acerba di menzogne
contorta e convulsa
rischiavi d'esplodere
piangevi lacrime
che ora non mi appartengono più.
Ti rivoglio indietro
tu che inghiottivi quello che
il mondo ti partoriva gridando
di fronte alla finestra
ammirante della tua gioventù di farfalle
e adesso vomiti sadiche
meschine bugie
fissando il nero oblio dei tuoi occhi,
- dei miei occhi -
esausta di precipitarci dentro
in ogni breve
affannato respiro.
Ti rivoglio indietro.
Voglio catturarti
tenerti fra le mie mani
e unirmi di nuovo sulla tela
dei tuoi colori d'arcobaleno.
Ti rivoglio indietro.