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Sfumature di grigio

Nuvole come grandi grondaie
gonfie di grigio.
Tante, giganti, in formazione.
Una flotta aerea nell'aria asciugata del cielo,
di passaggio, veloce dietro il soffio del vento
La pioggia era tutta per terra, bombardata
Le nubi stavano lì appese, senza peso.
La mente volava più in alto
adesso senza zavorra.
Quando hai troppi pensieri
hai poche parole.
E tutto si schiaccia, si strozza, si chiude in uno spazio da niente.
In un tempo da poco.
Tante tonalità di grigio
e grigio è anche ciò
che abbiamo vissuto e che stiamo vivendo.
Un'epoca piccola piccola.
Non c'è stata abbastanza democrazia.
Libertà di pensiero, sì.
Esercizio della critica, sì.
Della satira, sì.
Ma scarsa condivisione.
Nessuna vigilanza e crisi della rappresentanza.
E chi ha deciso
sono stati pochi.
I "poteri forti". E chiusi.
Però "potere" da verbo meraviglioso
è diventato sostantivo arrogante.
Così sostanzioso da stimolare l'appetito di alcuni autoreferenti.
Non impiegati al nobile servizio dello Stato. Quindi di tutti.
Ma padroni altezzosi. Oligarchi. Pochi. Sempre gli stessi.
I ladri di futuro.
I borseggiatori di presente.
I ricettatori di passato.
Noi gente potremmo vivere molto meglio.
Il tempo ci chiede solo di accompagnarlo.
Non penso più che sia un avversario.
Un nemico.
L'eterno vincitore.
Ci tiene, invece, compagnia.
Ci indica cosa siamo diventati.
Come siamo cresciuti.
È uno specchio.
Che ci dà solo buoni consigli.
Che ci avvisa. Sul pericolo del ridicolo.
Del diventare fantocci. Pupazzi. Bambole impagliate. Mummie.
Che ci segnala la trappola del voler restare sempre quelli di prima.
Non è il ritratto di Dorian Gray.
Il tempo ci indica il tempo.

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