Nel vecchio cimitero
vicino al mare
un vento caldo
scuote improvviso
le cime dei pini,
e scende veloce
sulle lapidi inclinate
e le tombe spaccate
dal tempo e dal sole
a leggere sibilando
nomi sbiaditi
incisi sotto volti antichi
e ormai dimenticati.
Ora
cigolano
cancelli arrugginiti,
scricchiolano
fiori finti e polverosi,
gemono
vecchi vasi rovesciati
Ora
turbinii fruscianti
di foglie secche
e nere torme
di mosche impaurite
e nuvole dense
di polvere grigia
si levano alte
sulle tombe cadenti,
come frotte di anime
inquiete e gementi
Ma ecco,
d'improvviso,
più niente si muove
allorché il vento
fugge lontano
a cercare vita altrove,
e tra i sepolcri
consunti dal sole
e le stradine deserte,
col monotono e triste
ronzio delle mosche,
ritorna l'osceno
odore di morte.