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In realtà voleva dirmi

dedicata ad Alda Merini

Tornano, transitando tra i ricordi,
rotolando con i piedi scorticati
su questo lastrico di solitudine,
giorni e notti
infinite da passare,
viscidi come il ventre delle lumache,
inutili come corde
di un universo malato e nervoso.
Vivo della mia malattia
che non sa colorare le parole
e neppure accenderle.
Tornano con un suono attutito
riverberando di dolore
ed affiorano nostalgie
del fuoco che ho succhiato
sulla loro pelle,
mentre steso tra le bambole
portate via all'emporio dell'infanzia
volo ripulso dal cielo
sul mondo che mi danna
ogni ora di una prolungata morte.
La mia delusione
nuda
si corrompe nelle ore
non riposa, non si stanca
a rinnovare la pena
di questa mente che corrompe
nel delirio pianto risa silenzio
l'intollerante abbandono.
Perchè in questo strazio
non entra
l'inalterabile quiete?
Ancora vuoi ingannarmi
in una trama
di ebbra follia?
La bocca lenta del tempo
nell'agonia che ascende
in fili di sigaretta
replica la struggente
tristezza
di un fiore arido

 

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1 commenti     1 recensioni    

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1 recensioni:

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  • Rocco Michele LETTINI il 09/11/2012 18:14
    UNA DILIGENTE DEDICA A UNA POETESSA CHE HA USATO IL CUORE SAGGEZZA... IL MIO ELOGIO MICHELE... CIAOOO!!!

1 commenti:

  • Alessandro il 09/11/2012 19:01
    Dedica immensa a una persona immensa.

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