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Inno alla scrittura

Vieni a me, ispirazione cieca,
E fammi tuo umile servitore,
Dai tetri scaffali d'una biblioteca
All'impuro spirito di scrittore.

O sinistra, che nessun danno reca,
Dipingi di nobile lo mio core
E di genio l'indole che impreca
Quello mio indifferente fattore.

Perché la mia indole è malata,
E questo, per fortuna, buon Dio lo sa
Anche se ancora non mi guarirà.

E scriverò di una malvagia fata,
Che conobbi per caso tre anni fa,
Finché questo mio Genio non morirà.

 

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5 commenti     1 recensioni    

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1 recensioni:

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  • Anonimo il 21/11/2012 08:10
    e fai bene! .. poesia molto bella, classicheggiante ma nn saputella... complimenti!!!

5 commenti:

  • giuseppe gianpaolo casarini il 12/11/2012 19:49
    Bravo un bel verseggiar.. complimenti.. decisamente bello...
  • Fabio Vasta il 11/11/2012 15:10
    Ringrazio tutti per i commenti; è la mia prima pubblicazione e spero che ne seguiranno tante altre.
  • Alessandro il 11/11/2012 13:03
    Inno alla scrittura, un'invocazione all'ispirazione, affinché non si esaurisca mai. Piaciuta
  • sergio il 11/11/2012 08:02
    bello e interessante sonetto. Importante e vitale la scrittura. Forse se non sbaglio l'ultimo verso richiama un decasillabo.
  • loretta margherita citarei il 11/11/2012 07:01
    piaciuta molto apprezzatissima

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