E chi sarò mai?
Solo un cretino
malato di stupide illusioni,
col cervello da candido bambino.
Magari son chi non vorrei,
con il cuore caldo d'un bonzo
che si dibatte tra le fiamme
e fa sempre la figura dello stronzo.
Pensieri sciocchi,
sorrisi sinceri... inebetiti,
versi, si fa per dire, sfilacciati,
ignare sostanze,
un tutto da gettare tra i detriti.
Chi sono dunque io?
Un re che se magna i coglioni
per il comunicar di un sogno
che non ammette discussioni.
Mare cielo, occhi ammaliati,
nubi rossastre, fiori sgretolati.
Un mondo inesistente,
fatto d'inutili sospiri,
sassi nell'anima, concetti malati,
mani che accompagnan gli occhi,
gesti tanto inutili quant' agognati.
Prendo l'ascensore, premo il tasto
salgo in alto, mi disperdo tra le ore.
Vado via, cambio ambiente,
non voglio sopportar lame nel petto.
Abbandono questo mondo intelligente
a cui non voglio toglier il rispetto.
Chi sono io i posteri lo diranno,
un ribelle, il figlio di Dio, un potente
o l'emblema del perfetto deficiente?