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Quell'estate maledetta

E lui si scelse
la passione d'un giorno,
gettò la sostanza
e si tenne il contorno.

Non ci pensò due volte
fu tutto improvviso,
e nella pattumiera
gettò il piatto di riso.

Non ci fu più tempo
neanche per bere,
nemmeno il formaggio
e nemmeno le pere.

Non era mai sazio
e per spegner l'arsura,
di giorno e di notte
s'ingozzava senza paura.


Lui era il sale
lui il condimento,
e si sentiva stella
del nuovo firmamento.

Un agosto fatato
con notti bollenti.
E mai che ti fermi!
E mai che rallenti!

Ma l'estate finì,
ritrovò la ragione,
e ricomparve la vecchia
mai domata passione.

Ribussò alla porta,
sbattuta quel giorno,
in cui per disdetta
avea scelto il contorno.

Supplicò per un piatto
di calda minestra.
Ma gli fu risposto:
Sta lì la finestra!

Sconfitto ora vaga
e la sa tutta.
Ormai non gli resta
nemmeno la frutta..!!..

 

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2 commenti     1 recensioni    

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1 recensioni:

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  • Rocco Michele LETTINI il 26/11/2012 09:02
    COTANTO PREGNO DI CREATIVITA' IN UN METAFORICO VERSEGGIO... IL MIO ELOGIO AURO...

2 commenti:

  • Anonimo il 26/11/2012 19:07
    Faccio mio il commento di Alessandro.

    Bravo Aurì!
  • Alessandro il 26/11/2012 10:28
    Un'estate di ingordigia che si spegne, lasciando spazio a un autunno magro.

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