La voce mi tremava
d'inquetudine
il disprezzo indugiava
e l'ampiezza
del disastro era tale
che non potevo
farne a meno
di guardarti.
Infrangevo
ogni reticenza
l'uragano che era
dentro di me
sfociava in dolore.
Ogni impudenza
era vestita di brutalità
e una miserabile decenza
mi tratteneva
nell'abbandonare
lo sguardo in fuga.
L'agitazione
lo smarrimento
e una lucida ragione
mi impediva di affondare
nell'estasi tormentosa.
Mi sentivo
beffata
tradita
deflorata
di quella menzogna illusoria
che chiamano
AMORE.