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Nel solco dell'emergenza dell'inconscio

Sei passato sul mio fragile sogno
con tremule immagini
che non diventeranno un ricordo
ma già dall'incarnato si staccano
al sopraggiungere
non so come
di una veglia senza virtù
prodotto della mia insonnia
Come un ciottolo
il risveglio rimbalza
sulla tesa lucente dei sogni
ed il loro apparire
se ne va
nella forma di anelli concentrici
che s'infrangono tra loro
seguendo ognuno il proprio cammino
Non conserva ombra il sogno
ci passa sopra l'animo duro della veglia
già riversa con forte imperio
al riflesso del giorno
e all'oro del mattino
che scandisce il tempo
Ronzano senza riuscire a farsi ricordo
le parole i volti i luoghi
del folle vivere del sogno
ed io gli appartengo
lo so
ma posso non credere in lui
non c'è stazione
che non possa saltare
con le forme muscolose
del mio manichino d'argilla

 

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1 commenti     3 recensioni    

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3 recensioni:

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  • Don Pompeo Mongiello il 12/05/2016 15:16
    Mi compiaccio e faccio i miei complimenti per questa tua molto bella!
  • Giulia Aurora il 11/11/2013 21:48
    molto personale e di ampio respiro densa di contenuti da leggere più volte per essere capita per intero
  • Anonimo il 05/02/2013 13:36
    Questa tua io l'ho sentita come il richiamo della <realtà> più forte, nelle percezioni personali, di quello del <sogno>, delle sue immagini che perciò non interessa, nella veglia, rincorrere. Meglio lasciarle svanire nella luce del giorno che sta arrivando.
    Piaciuta per la sua positività e l'immediatezza plastica con cui la si può cogliere.

1 commenti:

  • Alessandro il 05/02/2013 13:40
    Parole volti e luoghi vaghi, nebulosi, nella risalita dai pozzi dell'inconscio dove il nostro spirito è selvaggiamente libero. Apprezzata.

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