Docile alchimia sdraiata tra i miei pensieri,
papavero socchiuso e timoroso
che contiene una pioggia di stelle
apriti a questo uomo inerme,
a quest’ anima d’amianto che aspetta un tuo segno.
Dormirò questa notte sulle tue ciglia
attento a cogliere un tuo sguardo.
Lo farò mio, lo porterò a casa,
illuminerà la mia stanza
e riabbraccerò la mia ombra perduta.
Onda che sbatti tra cuore e stomaco
lasciandomi inebriato
come un marinaio ubriaco la sera,
parlami di nuovo della tua terra
e di tua madre che è bella come il mondo
Ti aspetterò ancora su questa riva
guardando la tua risacca
che mi illude ad ogni venuta.
Ti catturerò, ti berrò e ti masticherò
come uva fresca al mattino.