Quanti inverni sepolti
sotto una manciata
di sabbia estiva
il lume del mio pensiero
attraversa stanze buie
senza rischiari
senza sollievo
il mondo rischia di morire sotto pietre senza età
la barba fatta ieri
ha già tre giorni
non hai neanche l'alibi
per dire
ero altrove
i cassetti sono vuoti
da sempre sono vuoti solo la polvere del giorno si è accumulata su vecchi calzini abbandonati sul comò
per mancanza di magia
i rami secchi non hanno più uno spolvero di brillanti gemme
risvegliata
di sobbalzo
in una notte con troppe lune
oh mia dolce mulatta
hai perso la via delle stelle
se i colori dei Tuoi sogni non esistono più non è un pretesto per dipingere il cielo del tuo cuore in bianco e nero
fra la luce e l'ombra
fra la materia ed il fuoco
con un dito proteso
sull'oltre nero
disegni astratte calligrafie
esercizi di poco conto
l'assiduo vento di un duetto sgargiante
lanciato dalla finestra della tua anima
in uno spettacolare duello illuminante nelle bozze dei miei occhi le chiassose filiformi ragioni del Tuo giorno