Fu un incubo di tenebra soave;
mi risvegliai ridendo in faccia al senno,
chetando ogni ambizione, ché il mio spirto,
smarrito fra mill'altre vite schiave,
con gioia e orrore colse il fatal cenno.
S'appesantì sin dall'adolescenza
il capo mio, prostrato all'intemperia,
che sempre indegno fu d'alloro e mirto;
e il seme di saggezza o conoscenza
mai crebbe in me, ma maturò miseria.