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Volevo la bicicletta rossa

Volevo la bicicletta rossa,
strizzavo gli occhi
immaginando la felicità,
che arrivava al bimbo accanto,
quello che poi piangeva tanto.

Volevo la bicicletta rossa,
quella che sprizzava allegria,
quella che avrebbe strappato
un sorriso a mamma mia.

Volevo la bicicletta rossa
anche quel mattino
che la mamma si afflosciò
come fosse un manichino,
non c'erano lacrime
su quel bastimento di bimba
solo vuoto e sgomento.

Volevo la bicicletta rossa,
bianca, azzurra ma rossa mai.

 

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6 commenti:

  • silvia leuzzi il 26/03/2013 22:48
    Oh Fabio carissimo e se tu non sei un buon commentatore?... ma lascia perdere va... ti ringrazio a 360° per aver colto appieno il messaggio. Un mega baciotto a presto e grazie, grazie e ancora grazie per l'attenzione che mi dedichi, per le belle parole ok basta che sono prolissa come al solito ahahhahahah
  • Fabio Magris il 24/03/2013 23:02
    Questa è una delle tante tue poesie che mi hanno colpito maggiormente. La bicicletta rossa, un desiderio di bimba, un desiderio da condividere orgogliosamente con la mamma e... quell'immagine del manichino che si affloscia... Poche parole scandite di piatto ma con effetto di "rasoiate". Concorrono altre parole immagini che danno pari ed efficace risultato come il"bastimento di bimba" con il vuoto e lo sgomento e senza lacrime. Cara Silvia, non sono un buon commentatore perché ho un vocabolario povero, ma questa tua poesia va diretta al cuore.
  • silvia leuzzi il 17/03/2013 18:12
    Grazie Fabio, apprezzo moltissimo la tua lunga lettera e per questo ti ringrazio. Ci sono momenti per bere e momenti per rimanere a bocca asciutta, questo è un mio percorso accidentato in cui la spiritualità vi ha fatto parte non poche volte. Purtroppo non trovo conforto in ciò che rasserena te ma a volte è solo un modo di esprimere il proprio sentire che cambia, non la sostanza. Non mi piacciono le croci anche se le porto, anche se conosco a fondo il messaggio di cui parli perchè ho studiato a fondo la bibbia in notturni di abissi spirituali. Comunque ti ringrazio sempre per la tua attenzione e ti saluto con affetto Silvia
  • Anonimo il 17/03/2013 09:19
    Spero che Dio ti dia tanta salute e pazienza. La giusta salute per portare la tua croce (anche se dovremmo sempre precisare che esistono più croci: quelle provocate dai nostri errori che si ripercuotono su di noi e che pertanto non sono le croci che ci manda Dio per la nostra purificazione e santificazione) ma anche la giusta pazienza che non si scompone mai di fronte a nulla. Un esempio su tutti è il racconto metaforico di Giobbe con la sua disumana Pazienza. La fede non ti dà conforto, Silvia, eppure avrai senz'altro notato che se non si dà un significato spirituale agli eventi salienti della nostra vita, si corre il rischio di considerare l'esistenza come un accumulo informe di date, fatti e parole, oppure si scinde tutto ciò che viviamo in ciò che è bello, buono e fortunato da ciò che è brutto, sgradevole e sfortunato. Personalmente mi rimane difficile pensare che la vita umana non abbia un senso profondo da cogliere al di sopra degli eventi che viviamo e rifiuto l'interpretazione che considera la vita unicamente come una vuota casualità di esperienze, sentimenti, incontri. Altrettanto mi sembra anti-eroico e superstizioso convogliare le nostre disgrazie in quel vago concetto di sfortuna che colpisce i soliti personaggi. Esiste un detto che meglio di ogni altro esprime tale pensiero, ed è: "se la fortuna è cieca, la jella ci vede venissimo!" A me tale principio fa sorridere e forse contiene una parte di verità, ma pensare che il nostro destino sia nelle mani della fortuna o della jella, mi sembra di stare nelle caverne. La filosofia del cristianesimo ribalta tutti i valori mondani. Infatti: non il potere, ma il servizio agli altri; non la ricchezza, ma il possesso morigerato dei beni; non la felicità che proviene dai sensi e dall'esaltazione della propria autostima, ma la serenità e la pace che provengono dal silenzio, dalla preghiera, dalla fiducia nell'Amore di Dio. Forse se tu rivedessi il tuo vissuto alla luce della dottrina cristiana (non sto parlando di fede) forse considereresti tante cose sotto una diversa Luce. Forse hai bisogno di un po' di quell'acqua che non disseta... Buona domenica, Fabio.
  • silvia leuzzi il 16/03/2013 22:53
    Grazie del tuo pensiero Fabio anche se la fede non mi è di conforto, apprezzo molto le tue parole. È il cuore gentile degli uomini che riscalda il sole. Ciao amico
  • Fabio Mancini il 16/03/2013 18:45
    La morte porta sempre sgomento, specie se i genitori sono giovani e la dipartita del nostro caro è improvvisa o violenta. Assistere alla morte è un insegnamento di vita, se chi sopravvive è un adulto, altrimenti la morte è un evento inspiegabile ed inaccettabile. Dovremmo sempre pregare il Signore, affinché attraverso la fede possiamo essere suoi testimoni, proteggendoci al contempo dai traumi della vita. Su questo ultimo punto sono belle e utili le preghiere di Padre Emiliano Tardif. Le biciclette che riceviamo, sono quelle che ci manda il Signore. Dobbiamo portare pazienza, sorridendo pure al nostro destino. Un sorriso gentile, Fabio.

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