Il suono delle lettere,
ballerine dalle gambe mosse,
ciliege di bocche rosse,
resti d'uomo abbandonati,
pietire non si può
un grande amore.
Quello a cui piego
e voluttuosamente suggo,
come nettare di dei,
ricerca di luce,
che al vate aretino
lasciò ricordo di donna,
pallida icona nel cielo di nube,
mentre della suzione
il turgore delle carni
scioglie lacrime di piacere
... solo il barbuglio del vento
e lamelle di sospiri
quel che resta di quel suono
di segni e d'intenzioni.