Il gioco era mia scienza
e dei miei primi passi
sicuri eran confini
tre case, un parco pieno d'erba e sassi.
M'abbeverava in sogno
la quiete d'innocenza.
Mestiere era scoprire;
or cresco e paion piccoli i giardini.
Si vestono d'ortiche
menzogne desolate
in questi adulti amori;
sincere eran le cotte dell'estate.
Son forse più capace,
più forte; men tenace
la corsa verso il nuovo.
Ancor d'infante restano gli errori.