Si alza il piccolo mondo
e il sole ha una lunga
luce rosa quasi un raggio
di regale splendore che
incorona il bianco silenzio.
Dopo tutto
i miracoli hanno
avuto inizio sui laghi
perché il minuscolo chiama
l'immenso e canta
insieme con
noi.
Si coglie
l'antica fissità
d'una residenza appena costruita.
Ha bisogno
di un lento arpeggio per svegliarsi e perdersi
in diverso stupore.
Gli alberi sulla collina dicono che
là era il cratere di un inizio
sentito dal cuore.
Rimane l'idea
dell'acqua
e della sabbia
nera di freddissime passioni e
calme sottili per cormorani da poco
immigrati e ben nutriti di tutti i nostri
abissi visivi.
Una regina
dalla chioma bruna e diritta
gli occhi viola e un vestito verde
attende che la ragione
torni ad avere il suo
melanconico chiarore
e le sue uniche isole.