Sei il soffio dell'ebbrezza,
la mano che afferra i pensieri,
il giullare dei miei canti.
L'aria acquista profumo
di dolci pigne di mare
quando vola radente
tra i tuoi capelli di niente.
Il volo sghimbescio
di quel gabbiano curioso
mi ricorda che il tempo è all'uscio,
che i miei sogni son carta,
poveri scarabocchi trasandati,
come barboni abbarbicati
lungo le pendici della mia mente
di demente maturità immatura.