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Canto I
Sulla strada
che porta all'oblio
in mezzo al gelo
vidi un fiore
ond'io:
- Che fa' qui
in questo cupo anelo?-
ed elli:
- questo è destino
che di me spetta
neve dal cielo
privo d'amore
privato dalla compagnia
de li miei fratelli
una doce primula
sperduta d'inverno
in questa neve
par d'esser all'inferno
ma fiamme sarebbero
ben più gradite
di queste gelate
lame di freddo
che lo stelo
mi strinsero
nel tempo dei tempi-
-Ma racconta
tua fama-
li dissi
- ché nel pensiero
premo di sapere
cosa accadde
allora che fu
se qualcosa è stato davvero-.
E la dolce primula trista
si volse la corolla a mia vista
mostrommi li segni del tempo
e di lacrima scese ghiacciolo
- Oh, tu vedi
ora d'un fiore
che non è sempre stato così,
un tempo ero arzillo
sprizzavo di gioia
e tenevo il grillo
lontano dal boia
ma poi che i popoli
infuriaron battaglia
il campo mio bello
restò or deserto;
e venne
la neve, la neve
perenne
da allora il mio corpo
ha perso le penne
da allora il mio rosso vero
è sbiadito in un cupo nero
più tocco lieve,
mai più carezzate,
da oggi si prendono solo mazzate...-
poi si distese
sullo stelo sofferente
di abbassarmi mi chiese
e mi disse morente,
che egli sapeva il segreto
che erra
mi disse:
- Le ali del mondo
solcano venti di guerra-.
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