Il vano ricordo del lampo più audace
cammina con noi; siamo pallida armata
che soffre da tempo, che soffre e ne tace.
La nostra coscienza ricerca, svogliata,
sentenze smarrite nei suoi tribunali.
Non v'è da sbirciare alla porta divelta
degli anni che arrancano, grigi e neutrali.
Abbiamo un destino? Ci resta una scelta?
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Anonimo il 10/06/2013 19:06
Smarriti negli esistenziali quesiti dell'umano vivere, che creano dubbi a fittizi ragionamenti, al fine di trovare una risposta VERSO L'IGNOTO peregrinare dell'anima. Si resta, spesso, sospesi tra l'astrazione e la concretezza delle questioni metafisiche; quell'emblematico attimo, in cui la nostra vita sfugge ad ogni razionalità. Apprezzata e piaciuta!
Profonda riflessione, abbiamo una scelta?
La scelta e' solo una e quindi non ce'?
Il percorso obbligato non porta all'arrivo..
ciao
Anonimo il 05/06/2013 02:07
Ognuno ha la vita davanti che cammina verso un destino ignoto proprio come me e poi sembra che la poesia mi si addice molto comunque complimenti collega
Il tema dell'esistenza e dell'esistenza del destino mi ha sempre affascinato, mai viste parole così adatte, un preludio perfetto ad una domanda indispensabile per spronarci verso l'infinito sapere. Bhè se vuoi sapere la mia, io credo che noi abbiamo tante scelte da fare, la vita è un aut aut, ma ad ogni scelta corrisponde una reazione a catena circolare che torna al punto di partenza che ci costringe a fare sempre del bene, per farci del bene, e quindi farsi male non conviene.
In una società dove conta sempre più l'apparire che l'essere, l'Autore propone una poesia che invita a riflettere, ad evitare di rimanere, per sempre, un'armata senza ideali e senza più progetti. Se così fosse, siamo destinati ad avere poco futuro. Un monito ed un accorato invito a guardare fuori dal nostro orto e mettere da parte gli interessi di parte! Bravo Alessandro!
abbiamo un destino? Certo, ma a noi non noto, o almeno, ci è ignoto nella stessa misura della nostra incoscienza, che i nostri atti, e pensieri, scrivono il nostro futuro...
Anonimo il 31/05/2013 20:11
Certo che ci resta una scelta: guardarsi dentro rende ciechi, guardiamoci attorno, e andiamo avanti!
Anonimo il 31/05/2013 17:24
La scelta l'abbiamo, vivere o campare, in attesa di morire!
No, non abbiamo molte scelte, se non come dici il gusto di sbirciare dalle fessure delle porte. A volte, come a Roma, si vede San Pietro, a volte nulla, o meglio un vano ricordo.