Giorni inseguono giorni.
Ho polvere di speranze
nel pugno di una mano,
rubata al vento e ai sogni.
Ma vedo sfumature
non nitidi contorni
nell'oggi e nel domani
disperse in acque ostili.
Da soli viaggiamo
prigionieri del tempo,
di ansie intermittenti.
Grappoli di pensieri
scavano nella mente
tra stanche visioni,
quali eclissi di comete
senza destinazione.
Non perdono il tempo,
il suo rapido passaggio
senza accorgersi di me.
E mi accorgo infelice
che mia è la colpa
per averlo bruciato.
Viaggio su un treno
che mi porta altrove,
senza destinazione
qual naufrago ignaro
del suo incerto domani
consumato dal sole
e da mille paure.
Nessuno sa niente di me.
Gocce d'anima in pena
dal sapore di mare
inondano stanche ciglia.