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Miraggi di città

Sì che questo sol, mi offusca
i sensi miei che trasformano oggetti
e nell'andar per la città sperduto

potente riflesso di luce mi fa come camminare
per un deserto, e scambio camion per cammelli.
Assetato senza risorse, ecco il miraggio, il bar

che in realtà vende costumi, ma io cosi stordito
che la commessa ho impaurito, chiedo un bitter,
e quando sto per azzannar un bignè, l'è un reggipèt

che la commessa pur lei de fora, se spoglia
e per compassion me dona la tetta, da latte
le chiedo anche un po' di caffè ma mi stringe

in una morsa di passione e mi bacia, gusto ciliegia
come con una bibita mi disseto dalle sue labbra,
ed e' alla cassa che mi tartassa: 50 euro per un bikini.

Ma che razza di cocktail è? Perdo i sensi e mi sveglio.

 

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3 commenti     2 recensioni    

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2 recensioni:

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  • Salvatore Masullo il 21/06/2013 18:17
    Sogno ad occhi aperti con un apprezzabilissima ironia. Passione e desiderio raccontati con piglio scherzoso e con gustoso accostamento di parole. Piaciuta!
  • Rocco Michele LETTINI il 20/06/2013 14:36
    UN COCKTAIL ALLA SEDUZIONE CHE POI A LA CASSA SCASSA... IRONIA CHE INSEGNA... MIAI FAR LO CONTO SENZA L'OSTE...

3 commenti:

  • Anonimo il 25/06/2013 19:50
    chissà cosa avrà messo dendro il coktail... troppo forte bravo raf...
  • Alessandro il 21/06/2013 00:01
    Splendido intreccio di ironia e potenza visionaria.
  • - Giama - il 20/06/2013 22:43
    Piacevolissima Raffaele, ti sei svegliato al momento giusto... Anche se mi piacerebbe conoscere il seguito...

    Mi è piaciuta!

    Ciao
    Gia

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