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Mi sorride da un cielo cadente

Lagrimare la terra passando
con i sensi pensando per nove
ad alcuna fanciulla, desiando
col pensiero, o al fuggir': non ha dove.
Ivi caddi in tremante singulto
ove il molto s'oscura all'altrove.
Noi: una prole dannata d'indulto
che sovente s'appressa a crollare;
che sia figlio, sia vecchio si' adulto,
quella donna s'ostina ad odiare.
Sì felice e con brivido al petto,
nel suo volto è il volermi eclissare.
Ove batte la sorte al cospetto
d'una indocile donna morente
che sconosco e pur sempre rispetto:
mi sorride da un cielo cadente
ed ancora ed ancora mi chiama
ma non mostra mai il volto e sovente
mi distoglie dicendo che m'ama.
Qui la vile salvezza non v'è.

 

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3 commenti:

  • Roberto Fontana il 01/11/2013 18:05
    Salve sig. Raguso.
    Vorrei intanto ringraziarLa per i suoi complimenti, li ho molto graditi.
    Purtroppo non ho nulla di pubblicato e tutto ciò che v'è di pubblico, riguardante i miei lavori, è su questo sito. Come Lei sicuramente ben sa, pubblicare poesie, in special modo di questi tempi, non è cosa semplice, soprattutto per un'esordiente sconosciuto al pubblico come lo sono io.
    RingraziandoLa ancora e sperando d'essere stato esaustivo
    La saluto.
  • Fabio Raguso il 01/11/2013 13:50
    Sig Fontana, mi permetta di deirle che trovola sua poesia estremamente interessante! È raro trovare qualcuno che sappia scrivere in questo modo così aulico, forbito; con metrica impeccabile, senso del verso... Complimenti!
    Avrei piacere di leggere altre sue poesie: posso trovare qualche sua raccolta in libreria oppure on line?
  • Alessandro il 21/06/2013 23:35
    Molto leopardiana, linguaggio colto ma non invadente.

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