Lagrimare la terra passando
con i sensi pensando per nove
ad alcuna fanciulla, desiando
col pensiero, o al fuggir': non ha dove.
Ivi caddi in tremante singulto
ove il molto s'oscura all'altrove.
Noi: una prole dannata d'indulto
che sovente s'appressa a crollare;
che sia figlio, sia vecchio si' adulto,
quella donna s'ostina ad odiare.
Sì felice e con brivido al petto,
nel suo volto è il volermi eclissare.
Ove batte la sorte al cospetto
d'una indocile donna morente
che sconosco e pur sempre rispetto:
mi sorride da un cielo cadente
ed ancora ed ancora mi chiama
ma non mostra mai il volto e sovente
mi distoglie dicendo che m'ama.
Qui la vile salvezza non v'è.