Ci sono
uomini
alberghi
non sanno ospitare a lungo un sentimento sono volatili come le gambe volubili di un tavolo
servito in gran fretta da una sedia a dondolo prima di colazione
un povero oggetto rimasto senza nessun boccone in bocca
altri
sono
musei viventi
di una stanza presa in affitto per un giorno
ne fanno un dimora a vita non vogliono più uscirne aggrappandosi ad ogni mobile giurandolo eterno
in ogni suppellettile s'inventano un confuso ricordo scavato da dolore e mestizia
pensando
qui si è pettinata i lunghi capelli biondi spegnendo dopo nell'abat-jour del corridoio la luce del salotto
le assenze
come le lunghe corse
quasi
si fossero date
fra calici di cristallo rovesciati
un appuntamento nella notte
creano
nell'abbassarsi della luce del giorno
un fastidioso crampo nell'oscurato pensiero