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Mi Chiamo Mare

Veemenza costanza
stupida assenza
bellezza
del giorno tu in me riposi

Vivo la notte con i sogni
celeste divento nero
E i delfini madreperla
cullo

Mi chiamo mare
E vivo di notte e dormo di giorno

Maree di burrasca
venti di tempesta
come il tremare del tuo cuore
davanti al tuo amore

Il mio si chiama vento
a volte mi veglia di giorno

Per ricadere in lussuriose danze
di notte mentre lo spirito a lui si avvolge

Luna sorride del nostro amore
Si specchia felice e fiera sul mio volto
e suo specchio
Tremo giocando giacendo. .

Chi mi teme avrà il mio amore
Dal poeta al nuotatore
Chi mi disprezza
avrà più forte d'ogni dantesca vendetta. .

Mi chiamo mare
Amo il maestrale

 

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2 commenti:

  • Anonimo il 02/07/2013 07:07
    bellissima questa lirica dedicata al mare... ottima metafora... merviglioso elemento naturale che spesso non rispettiamo... complimenti caro giuliano
  • loretta margherita citarei il 02/07/2013 06:18
    belle metafore piaciutissima

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