Negli abissi del più cupo sentire
puoi chiedere la mano ad un amico
che possa varcare anche i confini
della tua solitudine
dove i boschi profuman di lentischi
e
l'anima ha sempre un fiore in mano.
Due volti vicini
due passi assorti
più avanti l'uno
nell'armonia
come le note nel flauto.
Restano grandi le parole già dette
profili di querce secolari
ed i sorrisi
sono luci
di specchi dorati.
Nei silenzi resta
il miracolo della parola
di un amico
pronto a nuovi compiti
senza raccogliere diplomi
o corone
bastano gli occhi.
Sul tuo cuore
corrente d'aria
che vola tra
dita immense
stretti.