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Un giorno di Ferragosto

Come quasi cadendo
stanco, senza dormire
la notte prima,

mi alzo presto
questo Ferragosto.
Come tante altre volte

esco al mattino
e oggi profumo di alberi
auto lontane con vacanzieri

non più parcheggiate
una sopra le altre.
E col bus, nelle vie del centro

dove sollievo portano
estemporanee folate di vento.
Ma ogni giorno è diverso,

e ora la gente che osservo
segue lunghe code chilometriche
con la guida turistica...

oppure ha fatto un acquisto
è una bella donna
ma i suoi occhi sono tristi.

È annoiata nel turbine
del consumo bloccato.

E realizzo infine
stordito da stanchezza
e solitudine

come troppe guerre
sono accese per il mondo.
Come ne siamo responsabili

e quali gravissime conseguenze
subiremo. La catastrofe.
Il cambiamento, anche in positivo

ma è tempo di comprare l'armatura
con due zavorre...
per non esser portati via

da un vento che non ha ossigeno
che oltre l'atmosfera ci trascina.
verso il sole malato che trova

forza di gravità, ci richiama
alla gravità dei nostri tempi
per ritrasformarci vibrazione,

luce ed energia. Da cui di nuovo
amore e dolore, bianco, nero
e colori mai visti, vita nuova.

 

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1 commenti     2 recensioni    

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2 recensioni:

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  • roberto caterina il 16/08/2013 07:36
    Una bella e sentita descrizione che non perde di profondità nelle sue punte più lievi ed ironiche.
  • Rocco Michele LETTINI il 16/08/2013 06:14
    Un Ferragosto con le sue gioie e le sue angustie, i suoi variopinti colori, i suoi amori... in un forgiato saputamente costrutto...

1 commenti:

  • loretta margherita citarei il 16/08/2013 03:37
    la mia città era vuota, molti hanno fatto una vacanza mini, al mare x 1 giorno, complimenti raf

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