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Fuga

Notte infinita
tacciono le stelle.
colgo il silenzio per tuffarmi
in un’atmosfera onirica
scrigno d’illusioni.

Mi perdo in un dedalo d’ombra:
d’immagini sovrapposte
portate da scie di vento
che nelle selve dei pensieri
si fondono scomposte.

Parole silenti
salgono al cielo
strappate agli abissi del mio pudore
e più in alto divengono grido
che sconvolge il buio incantato.

Ancora una volta mi dissolvo,
non ha pareti la mia dimora,
mi sciolgo con i vapori della terra
divengo pianto che consola l’arsura di un campo
divengo nube evanescente
che ignora le prigioni del tempo.

Il vento non ha memoria
e mi prende tra le sue dita
ed io tra le sue dita
mi dissolvo.

 

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4 commenti:

  • Anonimo il 18/04/2009 17:07
    bella.
  • alberto accorsi il 04/09/2007 18:35
    poemetto in prosa.
  • Antonio Pani il 04/09/2007 17:15
    Bellissima l'immagine della fusione unita al trasporto nel vento. Poesia molto intensa e sentita, ricompare lo "scrigno", di certo elemento importante e ricco "custode di vita". Molto apprezzata. Grazie per la tua attenzione e i tuoi commenti, a rileggersi. Ciao.

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