E ritrovo su in soffitta
quei miei scritti
da bambino,
pagine dai contorni ingialliti,
cornice dorata al tempo che fu.
Solenne è la vecchia credenza,
abitata da tarli voraci
e mesto quel cesto di vimini,
lavorato a mano,
ove mia madre soleva
custodire il pane quotidiano...
E vibra forte
il cuore mio
al tocco di colorate
biglie di vetro
che un tempo
muovevo veloci
tra le dita di ragazzo,
come grani
di un rosario smozzicato
nei salmi vespertini
di una chiesa di paese...
Così rivivo
quei miei sogni
di fanciullo,
e gli anni a venire
divenuti ostaggio
del tempo,
come il giorno
che soccombe
all'incipiente sera.
Risuonano, forte,
le corde del mio cuore
sfogliando quei dolori
come petali seccati.
Ma non saranno le lacrime
a farmi affogare
dentro il mare dell'oblio...