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Scempio

Il poeta canta l'amore perduto,
racconta con sofferente cuore
l'infranto sogno suo.
Inascoltato oggi,
messo da parte.
Viviamo giorni in cui,
la pena d'amor, non viene più accettata.
Amorose danze, in preda al panico
or trasformate in affannose fughe.
Le stelle più non brillan,
la luna, spenta, chiaror non fa.
La bestia che in noi c'è
nel buio amico trova alimento.
Silente si aggira,
tra vizi, perversioni e
becero orgoglio.
Il no di una donna,
contemplato non è,
solo sbeffeggio, sottomissione,
cieca violenza.
Il rifiuto non esiste,
concesso non è.
Tra le sue fauci, l'ego insaziabile
di uomini persi nell'illusione di onnipotenza.
La belva, dalle vittime, vuole solo
eterno assenso, dominio assoluto.
Poi sorella morte, come ultimo sigillo.
Finito lo scempio, azzittite le grida,
lentamente una nuova alba risplende.
Torna la luce, l'aria pulita, la speranza,
ma in un posto qualsiasi, uno dei tanti,
anche oggi,
la rugiada è di rosso colorata...

 

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5 commenti     1 recensioni    

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1 recensioni:

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  • LIAN99 il 08/09/2013 11:09
    Sentita lirica che amaramente considera un tempo in cui sembra non esserci piú posto per i poeti, per l'Amore romantico, ma solo per bieche aberrazioni e cieca violenza. Grande sensibilità del Poeta.

5 commenti:

  • loretta margherita citarei il 08/09/2013 18:04
    molto intensa, bella poesia, ciaoo aldone
  • anna marinelli il 08/09/2013 17:48
    "l'ego insaziabile
    di uomini persi nell'illusione di onnipotenza."
    quanta verità in questo verso.. e in tutta la ricca lirica... complimenti.
  • karen tognini il 08/09/2013 14:47
    Complimenti Aldo.. in poesia grandi veritá... piaciuta molto
    Bravo!
  • Ellebi il 08/09/2013 12:30
    Apprezzata questa lirica amara sui complessi e spesso drammatici rapporti fra uomo e donna nel nostro confuso tempo. Complimenti e daluti
  • Rocco Michele LETTINI il 08/09/2013 09:55
    Viviamo giorni in cui,
    la pena d'amor, non viene più accettata.

    QUESTO SOLO DISTICO PER DAR PLAUSO A UN VERSEGGIO FLUITO DAL SINCERO...

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