Sei stato il sole nel mio angolo di cielo
quello che scalda fin dentro le ossa
dopo interminabili sguardi di pioggia
e gelate di solitudine
Sono stata il vento nel tuo spicchio di cielo
quello che scaccia le nuvole più scure
dopo la neve dell'inverno che scolora
silenzi e incomprensioni
Su di me ti sei posato
e ho bruciato
su di te ho soffiato
e hai volato
La cura eravamo
per due sorrisi semplici
un siero senza nome da iniettarci nelle vene
nei mattini umidi dagli occhi grandi
Veleno ora siamo
che cade dagli occhi
veleno nero
che circola in petto
Siamo i nostri assassini
e nella tormenta abbandoniamo
i nostri corpi ancora caldi
alla mercé del tempo dio di tutti i varchi
che affamato e rapace
saccheggerà i nostri spiriti.