A Dio imprecar non devi,
nè contro te stessa o il tuo destino,
la sola pianta che devi coltivare,
è sapermi davvero amare;
non gemere, ti prego
davanti all'ecografia,
pensa che mi hai voluto
con amore e poesia,
e non ti coglierà la prostrazione,
s'io nascerò con una malformazione.
Lo so sei in una grande società,
che subito sapendo ti dirà
"ma che lo metti al mondo a fare,
esiste ora l'aborto,
sarebbe stato meglio che tuo figlio,
non nascesse o nascesse morto";
ma io comunque sono mondo
ti amerò a mio modo, un modo che non sai,
ma quanto è vero che tenuto mi hai
nel tuo grembo luccicante,
dubitare mai dovrai,
che pur se senza alcune dita sono,
a te io mi rivelo come dono,
e se farai magari sogni strani,
stringi poi le mie piccole mani.
Mamma non credere a chi,
dirà che è tuo diritto abbandonarmi,
che non posso provare sentimenti,
che nessuno potrà mai aiutarmi;
mamma è sempre sacro il mio cammino
lo ha detto la natura
o la voce del divino
se di me e di te hai rispetto
gettar non mi devi dentro un cassonetto.
Perchè noi bimbi
con cervelli imperfetti o braccia e gambe,
viviamo senza far domande
sol chiediamo di essere amati,
così come al mondo siam venuti;
vedrai che nelle sere color ghiaccio
calore ineffabile sarà un mio abbraccio
mamma ti prego
raccogli questa sfida di gioia,
camminiamo insieme.