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Lampedusa la vergogna

Sapremo
povertà vigliacca e strisciante
dalla nostra pelle stracciarti
così vergine di speranze
appena abbozzate ma vivide;
traccia lo scafo
che di lacrime e addii odora,
scia che discreta ondeggia,
come carezza imperlata di madre,
verso il volto di quella terra
che un giorno immaginammo nostra.
Il bagliore scorgeremo
estasiante e giocoso,
di un'isola di nobile Trinacria
eccoci,
Lampedusa sospesa
timida eppur così fiera,
tra seduzioni di greca e arabesca memoria,
incastonata tra labbra di mare fedele,
custode immarcescibile di storia.
No, per molti di noi,
nulla più sarà di una pagina affidata
al nostro diario del cuore
di onirica lucentezza gravido.
Quante volte gli abissi ci hanno morso,
inghiottendoci impronte di respiri?
Quanto ancora,
null'altro che carne innocente saremo,
umiliata dal denaro fetido
di chi il nostro domani comprò
per regalarlo al risucchio silenzioso
di fondali indifferenti?
Lasciarvi altro non possiamo nè potremo,
che le nostre pupille svergognate
dall'umano egoismo
a voi desiderose di affidarsi
perchè possiate vedere per noi,
pensateci stelle,
fratelli baciati da una via lattea,
nel grembo delle notti più belle;
mai saremo morti davvero
finchè nel nostro serbarci ricordo
vi sarà un uomo che lotta e sogna,
che cessi dei mercanti di morte
l'inumana, ignobile vergogna.

 

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2 commenti     1 recensioni    

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1 recensioni:

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  • Raffaele Arena il 05/10/2013 01:32
    Poesia intensa, ben scritta e condivisa. L'uomo ha perso i diritti, ha perso la possibilità di vivere da uomo, è trattato come uno schiavo, muore nel mare come sul lavoro o per solitudine. E quelle immagini strazianti che ci hanno fatto vedere sono un brutto colpo e contemporaneamente una realtà quasi quotidiana. Con responsabilità politiche precise, oltre che dovute a un fenomeno di cui noi occidentali, con il finanziare guerre, con creare diaspore e migrazioni, siamo corresponsabili senza se e senza ma. E allo stesso tempo come impreparati, a certe conseguenze così nefaste.

2 commenti:

  • cristiano comelli il 05/10/2013 11:14
    Grazie per i contributi, ovviamente vorrei non averla mai scritta ma purtroppo il male del mondo sa sempre lucidare i suoi maledetti artigli. Cordialità.
  • LIAN99 il 05/10/2013 01:18
    Molto bella, Cristiano, questa tua poesia: un grido di dolore e di indignazione nei confronti dell'ignobile traffico di esseri umani.

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