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Ognora, in ogni tempo

Anche oggi mi chino, mi ritiro,
egli se lo enunciava.
Non ho oziato all'onere mio,
fiero si proclamava.
Ho reso il dardo d'albore,
da emanare all'astro che "Lui"
m'affibbiato d'irradiare.
Ognora, in ogni tempo,
faceva notare.
Comunque il cambio era vicino,
il suo calar diurno realizzar si doveva.
Aspettar più non poteva.
Ma dove s'era cacciata quell'altra?
Dai su, la chiamo io, pensò.
Il suo ultimo ramo di lucore fece impennare,
cenno le fece di succedersi.
Giungeva il giro.
S'accosto lei, ma la vide strana,
quasi contumace.
"Son giunta al culmine!" ella pronunciò.
"Non son più all'altezza!" continuò.
Il perché, le chiese grazioso lui quale era.
"Buiore m'han dato a me! Veglio sull'assopirsi,
non scorgo nemmeno il vuoto
dal cupo bigio che c'è al di sotto mio."
Non rispose lui, ascoltò si.
"A te solo l'incarico più armonico.
Spumeggi la fulgidezza, rendi all'allegria
L'indole di chi rendi raggiante
Al cospetto tuo.
Cerimonie io ho soltanto quando
son Piena e Tonda!
Tu fai e puoi tutto!"
No sorella mia! Egli fece notare.
"Io non posso tutto!
Da secoli non posso mai la più
Aggraziata cosa.
All'uomo d'imparar a spumeggiar
come me d'immenso
verso la donna,
convenevole compimento!
Ma in ognora, in ogni tempo che ci provo,
sembra che il bruno e corrucciato tuo
qual governi sia più adatto al
comportamento suo.
L'uomo solo di polpa pensa,
nemmeno d'un petalo d'orchidea
sa che farsi!"
Stanco son ora, le disse.
Domani mattina sul presto
svegliami tu.

 

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2 commenti     2 recensioni    

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2 recensioni:

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  • Anonimo il 21/10/2013 18:40
    Dall'antico passato, OGNORA, IN OGNI TEMPO, la Luna ed il Sole rivestono importanza differente ma complementare l'una con l'altro. Entrambi, emanano luce, diurna e notturna, senza renderci conto che non può reggere il paragone di un primato, così come nei ruoli femminile e maschile. Entrambi necessitano del riflesso altrui per splendere, assieme, in un unico universo, chiamato amore. Metafore molto originali e calzanti i concetti espressi dall'autore.
  • Raffaele Arena il 20/10/2013 22:11
    Poesia che non riesco a comprendere a pieno. Meriterebbe un tuo commento spiegazione riguardo la genesi. Certo che è come una riflessione fuori dal tempo tra un uomo e una donna, forse sorella, che si interrogano e constatano il loro essere e il loro fare. Mi è piaciuta. E grazie per la tua richiesta di amicizia che accetto come un attestato di stima. Buona domenica.

2 commenti:

  • Anonimo il 21/10/2013 20:09
    Molto bella e significativa questa tua. L'ho compresa meglio quando ho letto il tuo commento. Metafore bellissime e azzeccate.
    Bravo.
  • francesco contardi il 21/10/2013 15:00
    la luna che fa il mestiere di notte, il sole di giorno. La luna non illumina a pieno, il sole si! La luna crede che il sole abbia il lavoro più bello perché nelle ora del giorno, dove c'è più vita rispetto al buio. E crede che il sole può far tutto rispetto a lei. Ma il sole le vuol far capire che da secoli prova a far imparare l'uomo a illuminare la donna come fa lui col pianeta, ma l'uomo non apprende, perchè materiale! certo che si, sole e luna son fratello e sorella

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