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Cavalcavie di etnie

Flutti di sangue, rumoreggiano confusi
Sotto pagaie sfinite di terrore e battaglie

Afferrando il muto verd azzurro
fisso ed invariabile


Che sia il lato della volta o il mare
Poco conta, laddove non sei niente
Tinto e steso ai raggi del sole

Carpito alla falce scura
Ceduto e spacciato ad altro mondo
Dalle luci migliori

Violato tre volte dalla tua
Medesima razza

Vento che sospinge in perpetua illusione
Saldando con sale, pianti e liquidi e denaro

Uno sovrapposta all'altra
In battente ondeggiare

Faranno un cavalcavia di etnie
Ammattonando questo mare

Con l'ira senza attracco alla speranza
con incolpevole rifrangimento
Che infradicia le nostre anime

 

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2 commenti     3 recensioni    

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3 recensioni:

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  • Alessandro il 29/10/2013 23:06
    La rabbia e la frustrazione che contaminano la nostra visione della realtà, il nostro interagire con gli altri. Rifiutiamo questa quotidianità che sembra soffocarci. Parole profonde.
  • Rocco Michele LETTINI il 29/10/2013 07:21
    Un lamento su la quotidianità che non va... Profondi versi che prendono l'attento lettore...
  • Raffaele Arena il 29/10/2013 02:49
    Poesia scritta con rabbia per una realtà che non è possibile accettare ma che ci è di fronte, di cui siamo complici e con poche possibilità di cambiarla. Belle le parole e lo stile.

2 commenti:

  • Caterina Russotti il 29/10/2013 23:18
    Il vento dell'illusione di chi cerca disperatamente di vivere dignitosamente lontano dalla sua terra natia... Rubati... Sia economicamente che nella dignità. Brava Giulia belli e profondi questi tuoi versi.
  • Anonimo il 29/10/2013 17:32
    Io ho molto ammirato Letta che, in un momento tragico economicamente come l'attuale, non ha avuto dubbio alcuno sul <dovere assoluto> di non badare a spese per assicurare quella sorveglianza in mare che mai più permetta stragi come le ultime. Lo so che tanti Italiani soffrono in questo momento, ma sempre occorre esser capaci di soccorrere chi soffra di più e innocentemente... Come tutta questa povera gente -e tanti bambini, anche soli ormai- che fuggono da guerre infami...

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