Pochi denari possiedo
ma suprema mia miniera è la passione
a ogni scarpa ridar sembianza di gioiello
ecco il nome della mia missione.
Lustrare, è anche misura dell'amare,
amare il vissuto che sale
dal battito indiscreto delle suole.
Così mi insegnarono il nonno e il cuore,
i palpiti incostanti dell'anima sentire,
di chi a me si ferma anelante
a lucidare di buono e fresco i suoi passi.
Panno, amico sempre diverso eppur sempre fedele,
nel tuo carezzevole e imperioso strofinio
odo un incedere di paterna attenzione
dolce e soave
come il più prelibato miele.
Perchè, tu ben lo sai com'il so anch'io,
ogni piede racchiude amore,
ogni piede disegna desideri,
ogni piede custodisce dolore,
e abbeverarsi vuole
a sempre nuovi sentieri.
Ch'ei vi giunga allora fiero,
con maestoso aspetto di vestale,
chè in ben lindo e lucido calzare avvolto,
il cammino diventare sa preghiera.
E intanto io lustro e ascolto
il gorgoglio della vita che tra i denti scorre
di chi dono m'ha fatto di fermarsi
e di donarmi, oltre al suo piede,
anche i frammenti frastagliati di sua vita.
So ch'ogni uomo
che sotto il mio cencio luccicante passi,
mai sarà uguale ad altro uomo,
differente anima
disegnata da differenti passi.
Pulire è il mio nome cesellato dal destino,
fresco mi scopro e riscopro
come l'ineffabile sapore del buon vino
se da una scarpa che a brillare torna
l'impronta d'un uomo saprai capire
compreso avrai la consistenza esatta
del vivere come del morire.